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Wayang Kulit è l’espressione che designa il teatro delle ombre giavanese. “Wayang” è una parola che in indonesiano indica generalmente il teatro di figura, derivando da “bayang”, che significa “ombra”. “Kulit” significa invece “pelle”. Le marionette di questo teatro sono realizzate, infatti, in cuoio dipinto. Questa forma d’arte era diffusa a Bali e a Giava già a partire dal X secolo. Il 7 novembre del 2003 il Wayang Kulit è entrato a far parte del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità UNESCO.
L’origine del Wayang Kulit
Le radici del teatro delle ombre si perdono dei secoli. È difficile rintracciare una genesi precisa di questa forma d’arte. Gli studiosi hanno formulato due teorie sull’origine del Wayang Kulit: secondo alcuni il Wayang Kulit è una forma d’espressione legata eminentemente a Giava, secondo altri è invece l’influenza indiana avrebbe svolto un ruolo centrale nella nascita di questo teatro. Forse la verità sta nel mezzo. L’Indonesia è infatti un terreno in cui si sono incontrati molti differenti gruppi etnici, linguistici e religiosi, dando luogo a produzioni artistiche e culturali uniche nel loro genere. Il teatro Watang Kulit unisce elementi prettamente indigeni a narrazioni provenienti dall’India, e non solo.
Le marionette di pelle e uno schermo di cotone
Gli spettacoli del teatro delle ombre giavanese si basano principalmente su due elementi: le marionette in pelle e un grande schermo di cotone. Le marionette sono figure sottili intagliate nella pelle di bufalo. Il loro spessore è di circa mezzo centimetro. Sono sottoposte a una lavorazione molto raffinata: i loro arti sono mobili, mentre la testa resta fissata al busto. Sono rette da asticelle in osso, una alla base della figura e due legate agli arti superiori mobili. Secondo la tradizione occidentale le marionette sarebbero mosse dall’alto con i fili, mentre i burattini sono mossi dal basso. Le marionette del Wayang Kulit vengono mosse dal basso attraverso delle aste, ma non vengono calzate come guanti come dei burattini. Per questo vengono definite “marionette”, pur non rientrando a pieno nella definizione occidentale di “marionetta”.
Queste marionette vengono mosse dietro uno schermo di cotone sul quale vengono proiettate le loro ombre. Tempo fa si ricorreva a un apposito sistema di lampade ad olio, oggi si usa l’illuminazione elettrica. Anticamente questo schermo tempo anche la funzione di dividere il pubblico. Il pubblico maschile osservava le marionette direttamente, osservandone i colori e tutti i dettagli. Le donne invece guardavano le ombre proiettate sullo schermo.
Il maestro “dalang” e l’orchestra “gamelan”
Il maestro che muove le marionette viene chiamato “dalang”. È accompagnato da un’orchestra a percussione nota come “gamelan”. Gli spettacoli di Wayang Kulit solitamente sono molto lunghi, possono protrarsi per ore e ore, iniziando la sera e arrivando fino all’alba del giorno seguente. La maggior parte delle storie rappresentate sono inspirate alle leggende della grande epica indiana. In particolare, le principali opere di riferimento sono il Mahābhārata e il Rāmāyaṇa. Sono tantissimi i personaggi che entrano in scena, ognuno caratterizzato da precisi elementi. Le narrazioni non sono però solo di origine indiana. Molti spettacoli sono legati ai racconti di Panji, ciclo di storie giavanesi legate all’omonimo principe. Alle sue avventure si ispirano anche numerose danze tradizionali indonesiane.
Un tempo queste rappresentazioni accompagnavano momenti particolari della vita sociale indonesiana: riti di passaggio, feste civili e religiose, o matrimoni. Gli spettacoli del teatro delle ombre sono visibili ancora oggi in diverse città dell’Indonesia.
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