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Bram Stoker, nello scrivere “Dracula”, stava eleggendo a meta turistica la Transilvania, regione della Romania dove il noto Conte risiedeva. L’esploratore che intraprende un viaggio nella Transilvania di Dracula attraversa due secoli immergendosi nelle parole misteriose del romanzo. Stoker non ha mai visto la Transilvania, ma tramite le sue parole l’ha dipinta in modo realistico e ha stimolato i propri lettori a tastare con mano quello che avevano unicamente immaginato.
Terra di leggende e tradizioni, la Transilvania è anche regione storica e offre molto oltre al sangue e alla paura di cui sono imbevuti i suoi racconti. Dall’attento lettore di romanzi gotici, all’appassionato di storia ognuno in Transilvania può trovare il proprio cammino.
Il Conte Dracula e Vlad Țepeș
Sebbene il Conte Dracula sia un personaggio di fantasia, la sua figura è ispirata ad un personaggio storico. Regnante e condottiero, Vlad III Principe di Valacchia è stato fondamentale per l’ispirazione del romanzo. Detto Vlad Țepeș, o Vlad l’Impalatore, per la sua preferenza nell’uccidere i propri prigionieri tramite impalatura, aveva ereditato dal padre il patronimico di “Dracul” che rimanda a “diavolo” o “dragone”.
I luoghi della Transilvania attualmente visitabili e legati alle leggende sul Conte Dracula hanno due diverse origini: sono stati d’ispirazione al libro o sono stati ispirati dal libro.
Sfogliando le pagine di Stoker si incontra da subito il buon Jonathan Harker, avvocato inglese inviato alla magione del Conte in Romania per facilitargli un eventuale trasferimento in Inghilterra. Harker viaggia in treno attraversando l’Europa, incontrando terre e paesaggi che Stoker non ha mai percorso ma su cui ha molto ragionato.
Transilvania in viaggio: Cluj-Napoca e Sighişoara
Cluj-Napoca (nel libro Klausenburg) è la prima fermata rumena dell’avvocato. Oggi in questo centro si scopre una città multiculturale, accademica e moderna. Qui si mescolano gli elementi gotici della storia dell’arte alla movida rumena e, come in ogni città Europea che si rispetti, vecchio e nuovo si fondono in un tutt’uno. L‘Hotel Transilvania è sicuramente una buona soluzione per i cacciatori di vampiri che volessero soggiornare a Cluj. Basandosi sulla posizione e sull’antico nome dell’hotel (The Queen of England) i gestori dell’albergo sostengono che la loro struttura abbia ispirato Bram Stoker nell’ospitare al Royal Hotel John Harker appena giunto in Romania. Per questo stanno lavorando alla creazione di una stanza a tema e di un menu in linea con i cibi dell’epoca.
Da Cluj-Napoca è interessante prendere la via per la Foresta Hoia, splendido parco naturale, ha raggiunto la fama per gli eventi legati al paranormale. Si dice che in epoche passate fosse abitata dagli strigoi, vampiri immortali risorti dalla morte e alla ricerca di sangue umano.
Scendendo da Cluj-Napoca verso Brașov attende eterna Sighişoara, città natale di Vlad Țepeș. D’inverno deserta, rimane isolata sulla collina, mentre d’estate tramuta in meta turistica. Con soli 176 scalini ci si cala nell’atmosfera gotica di “Dracula” e si sale alla “Chiesa sulla Collina”, nella cui cripta sono custodite a vista le bare dei nobili transilvani. All’esterno della chiesa, invece, l’antico cimitero con le sue lapidi disallineate getta brividi freddi sulla pelle ai visitatori più curiosi.
Transilvania in viaggio: Brașov e il castello di Dracula
Brașov, la capitale culturale della Transilvania è una giusta continuazione dopo Cluj-Napoca.
Cittadina del 1200 abbonda anch’essa di bellezze storico-artistiche. Prima fra tutte è sicuramente la Chiesa Nera, la più grande chiesa gotica del sud-est d’Europa, deve il suo nome non a vampiri o leggende spaventose, ma ad un incendio scoppiato nel XVII secolo che non riuscì a distruggerla ma che ne annerì le pareti.
Chi giunge a Brașov dopo aver letto “Dracula” è sicuramente diretto al Castello di Bran a circa 40 minuti di strada dal centro cittadino. Secondo le cronache di Stoker, infatti, su un castello solitario incastonato sui Carpazi il Conte Dracula aveva la sua dimora. Il Castello di Bran è troppo coerente alla descrizione dello scrittore per non credere che esso possa avergli fornito un’intuizione.
Al suo interno, oggi il castello espone solamente arredi e oggetti storici relativi alle varie famiglie che l’hanno abitato. Il nostro conte Vlad Țepeș, in realtà, è vissuto al castello di Bran solo per un breve periodo di prigionia. La sua reale dimora invece, la Fortezza di Poenari, è ancora visitabile ma ormai in rovina a 180 km da Bucarest.
Transilvania in viaggio: Snagov e la tomba di Dracula
Come ultima tappa Snagov è un’ottima idea. Sede delle reliquie di Vlad Țepeș, conclude il viaggio così come la morte del Conte Dracula conclude il romanzo.
Il lago di Snagov, che deve la sua fama al monastero costruito sull’isola al centro del proprio bacino, è la fonte da cui si è sviluppato il centro abitato circostante. Man mano che il paese si ingrandiva e ammodernava, è stato costruito anche l’attuale ponte che collega l’isola con la terraferma. Fino ad allora si giungeva al monastero solo tramite imbarcazioni manovrate dai locali, ricordando un po’ quel traghettatore dantesco che conduce le anime dei dannati tra i gironi infernali.
Nei primi anni del 1900, durante i lavori di restauro del monastero fatto erigere dal figlio di Vlad Țepeș, è stata ritrovata una cripta a lui dedicata ed è divenuta meta di molti appassionati della “caccia al vampiro”.
“La vita in fondo cos’è? Solo l’attesa di qualcos’altro. E la morte è l’unica cosa che possiamo essere sicuri che viene.”
Bram Stoker