Indice dei Contenuti
Samarcanda è una città di cui parlano antiche favole, cantata in vecchie canzoni. Questa, infatti, situata al centro dell’antica Via della Seta, è stata terra di incontri, uno dei centri più importanti per secoli di commercio tra Oriente e Occidente. L’UNESCO ha definito Samarcanda come un “crocevia di culture“. Rappresenta, infatti, un crogiolo unico di culture e tradizioni. Ancora oggi nella città uzbeka possiamo ammirare le tracce del suo antico passato commerciale e multiculturale. Vediamo insieme cosa non farsi sfuggire visitando Samarcanda.
La storia di Samarcanda
Samarcanda si trova nell’Uzbekistan nord-orientale, nella valle del fiume Zerafshan, in una località abitata sin dalla preistoria. Nel corso dei secoli in questo luogo si sono succedute numerose civiltà, alternando momenti di grande sviluppo a momenti di crisi. Intorno al VII secolo a.C., Samarcanda era uno dei principali centri amministrativi della parte più orientale della Persia conquistata da Alessandro Magno nel 329 a.C. Venne abitata poi dai Sogdiani, un popolo di origine iraniana, molto abile nel commercio. Nel VIII secolo è diventata una città musulmana. Il periodo più tragico della sua esistenza è intorno al XIII secolo, quando viene invasa e rasa al suolo dal Gengis Khan e dai suoi eserciti mongoli. Tamerlano decise poi di ricostruire Samarcanda, facendone la capitale del suo impero nel 1370. Molti degli edifici più rappresentativi dell’epoca sono ancora oggi visitabili.
1. La Piazza del Registan
Uno dei luoghi più celebri di Samarcanda è sicuramente la Piazza del Registan, la piazza pubblica che era il centro della città antica. Un tempo gli abitanti di Samarcanda si radunavano sulla Piazza del Registan per udire i proclami ufficiali del governo, o per assistere alle esecuzioni capitali. Dal 2001 questa piazza è nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO. Questa si caratterizza per edifici tipici dell’architettura islamica. Vi si trovano tre madrase, tre università coraniche, decorate con raffinatissimi mosaici. La più antica di queste è la madrasa di Ulugh Beg, risalente al XV secolo. Qui si trovano anche la Cupola del commercio Chorsu e il mausoleo degli Shaybanidi.
2. La madrasa Cher-Dor
Sulla piazza del Registan si trova anche la madrasa Cher-Dor, risalente al XVII secolo. Cher-Dor significa “Porta dei leoni”. Questo nome è legato ai mosaici sulla sua faccia, raffiguranti scene di caccia con grandi felini. Sulla porta si trovano due grandi tigri che hanno sulla schiena un grande sole antropomorfo, simbolo dell’Uzbekistan. Oltre a queste raffigurazioni troviamo anche geometrie molto complesse e motivi floreali realizzati sempre con la tecnica del mosaico.
3. La madrasa Tilya Kori
Anche questa madrassa si affaccia sulla piazza del Registan. Tilya Kori significa “Opera d’oro”. Questa madrasa un tempo era un caravanserraglio. Con il declino della vocazione commerciale di Samarcanda su quel sito è stato costruita la scuola islamica. Al suo interno troviamo decorazioni raffinatissime e parete interamente dorate. Qui si trova anche una moschea.
4. Il Mausoleo di Tamerlano
A Samarcanda si trova il mausoleo di Tamerlano e dei suoi diretti discendenti. Quando Tamerlano è morto la strada che conduceva alla sua tomba non era percorribile, a causa di un’importante nevicata. Così, si decise di trasportare la sua salma nel mausoleo, che diventò poi il mausoleo di tutta la sua famiglia. Questo complesso si distingue come raffinatissimo esempio di architettura islamica in stile azero. È sormontato da un’imponente cupola azzurra e piastrellato con mattonelline colorate, che creano le più complesse figure geometriche.
5. La Moschea di Bibi-Khanym
La moschea di Bibi-Khanym è stata fatta costruire da Tamerlano. Completata nel 1404, era stata costruita utilizzando molte delle ricchezze ricavate dalla conquista e dal saccheggio dell’India. È considerata una delle mosche più belle di tutto il regno islamico. La sua costruzione non era stata semplice e molte volte è stata restaurata e modificata a causa di diversi problemi strutturali. Per un lungo periodo la moschea di Bibi-Khanym è stata abbandonata, diventando un rudere. Verso la fine del XX secolo è stata restaurata. I lavori non sono ancora terminati, ma è possibile ammirare l’edificio in tutto il suo splendore.
6. L’Osservatorio di Ulugh Beg
Nel XV secolo il principe Ulugh Beg fece costruire un importante osservatorio astronomico. Il principe era infatti un grande studioso di astronomia, che aveva raggiunto grandissimi risultati in questo campo, arrivando addirittura al calcolo della durata dell’anno solare con solo 25 secondi di ritardo rispetto al calcolo attuale. L’osservatorio era stato distrutto nel 1449, ma poi riscoperto nel 1908 e restaurato.
7. Il grande mercato di Siyob
Visitando la città dei commerci per eccellenza, non si può non passare per il grande bazar di Siyob. In questo luogo si incontrano ogni giorno migliaia di persone, tra colori e profumi tipici di un mercato d’altri tempi. È il luogo perfetto per acquistare qualche souvenir e per assaggiare alcuni dei piatti tradizionali più famosi dell’Uzbekistan. È il posto ideale per mangiucchiare un po’ di frutta secca, magari bevendo del buon succo di more di gelso.
Photo Credits:
Foto di LoggaWiggler per Pixabay