Avventurarsi in giro per Kyoto è come intraprendere un viaggio a ritroso nella storia del Giappone. Per oltre un millennio, dal 794 al 1868, Kyoto fu capitale del Giappone e residenza dell’Imperatore.
Kyoto, nota come “la città dei mille templi” è famosa per i numerosi templi classici buddisti, per i giardini, i palazzi imperiali, i santuari shintoisti e le case di legno tradizionali. Proprio grazie al suo eccezionale valore storico, la città fu cancellata dall’elenco delle città bersaglio per la bomba atomica e sfuggì alla distruzione durante la seconda guerra mondiale. In realtà la città era stata indicata, nell’agosto 1945, come obiettivo dell’attacco nucleare, ma il matematico John von Neumann suggerì ai generali dell’esercito americano di spostare l’attacco su Nagasaki, ed il suggerimento venne accolto.
Kyoto è anche famosa per essere associata al protocollo che sancisce l’accordo delle Nazioni Unite di riduzione progressiva dell’inquinamento globale, sancito l’undici dicembre 1997 dai rappresentanti di oltre 160 paesi del mondo.
Ma la città è nota anche per le sue tradizioni, per esempio la cena kaiseki, che consiste in molte portate preparate secondo regole precise, e le geishe, donne intrattenitrici che si trovano principalmente nel quartiere di Gion.
I vari quartieri di Kyoto racchiudono una storia unica e ognuno di loro ha un racconto diverso tutto da scoprire.
GION
La grandiosità dell’architettura del quartiere di Gion, proclamato patrimonio culturale del Giappone, si rispecchia nei santuari secolari che emanano ancora un fascino magnetico. L’attrazione più importante è infatti il tempio di Yasaka, un santuario scintoista composto da svariati edifici.
Nel quartiere di Gion è ancora possibile incontrare le gheisce, che però non è possibile fotografare in quanto considerato un’offesa irrispettosa e multabile. La cultura della geisha, che si traduce come “artista performante”, un’intrattenitrice professionista di alta classe, addestrata a varie forme d’arte, nel periodo Edo (1603–1868) era al suo apice, con circa 500 case da tè all’attivo, chiamate ochaya, in cui le gheisce si esibivano per le classi dirigenti.
HIGASHIYAMA
Higashiyama, che significa “montagne orientali”, si trova a est del centro di Kyoto. l suo nome rimanda appunto al nome della montagna su cui il distretto si appoggia, la cosiddetta montagna dell’Est.
Il tempio principale, che si trova in cima alla montagna Kiyomizu-dera, il cui nome significa “acqua pura”, è forse il punto di riferimento più famoso del quartiere.
Oltre a far parte dei 17 siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO della città, è un sorprendente esempio di architettura religiosa del periodo Edo. Qui si raccolgono le acque sorgive provenienti dalla vicina Cascata di Otowa, note per esaudire i desideri.
Non solo l’affascinante paesaggio circostante, ma anche l’architettura delle costruzioni che si susseguono in maniera ordinata lungo le strade, di cui la maggior parte è realizzata in legno, rendono l’atmosfera del quartiere di Higashiyama ancora più pacifica e rilassante.
FUSHIMI
Il santuario Fushimi Inari-Taisha situato nel quartiere Fushimi di Kyoto, non è solo il santuario shintoista più importante di tutta Kyoto, ma è il luogo sacro più antico. La sua costruzione infatti risale ad un periodo antecedente alla fondazione della stessa città di Kyoto.
Famoso per le migliaia di torii allineati (portali d’accesso), dal caratteristico colore rosso/arancio, disposti lungo i sentieri che conducono fino alla cima del Monte Inari, questo tempio è il più sacro tra gli oltre 30.000 santuari Inari del Giappone.
Inari è il nome del Kami a cui è dedicato il santuario, divinità della fertilità, del riso e del successo terreno, le cui messaggere sono le volpi che si trovano raffigurate in varie statue nei pressi del santuario e dei sentieri circostanti.
NAKAGYO
Uno dei migliori esempi architettonici tradizionali rimasti intatti si trova nel quartiere di Nakagyo, nel cuore di Kyoto. Patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1994 ed ex residenza degli shogun Tokugawa, la stirpe di dittatori militaristi che governarono il Giappone durante il periodo Edo, il Castello di Nijō deve la sua bellezza ai numerosi giardini reali che lo circondano. Infatti, sia il giardino del Ninomaru che quello del Seiryu-en, sono costellati da piante di diverse specie, con una prevalenza di ciliegi, camelie, azalee, prugni giapponesi.
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